Il Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018 della Regione Liguria (PRP 2014-2018) è stato approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 1702 del 22/12/2014 e s.m.i.

Il piano è stato predisposto dal Settore Prevenzione, Sanità Pubblica, Sicurezza Alimentare e Sanità Animale, struttura competente del Dipartimento Salute e Servizi Sociali in collaborazione con l'Agenzia Regionale Sanitaria, le Aziende Sanitarie e l'ARPAL tenuto conto dell'esperienza dei Piani Regionali di Prevenzione degli anni precedenti e delle indicazioni del Ministero della Salute, per realizzare a livello regionale e locale i 10 macro obiettivi, i 74 obiettivi centrali del Piano Nazionale della Prevenzione misurabili attraverso 107 indicatori, declinati in coerenza con il contesto regionale.

L'analisi del profilo di salute ligure ed il quadro logico regionale sono stati la base per disegnare le migliori strategie di intervento per il nuovo PRP 2014-2018 in quanto le caratteristiche geografiche, demografiche, socioeconomiche della Liguria e i mutamenti climatici e ambientali, comportano l'esposizione della popolazione a nuovi fattori di rischio accanto a quelli tradizionali e la necessità di delineare nuove strategie preventive.

Per tale motivo il PRP 2014/2018, si propone di costruire una cultura e una responsabilità condivisa del "bene salute" attraverso una pianificazione regionale coordinata per la salute e per l'ambiente in coerenza con le altre politiche regionali e per un loro vicendevole rafforzamento e con il consolidamento del processo, avviato con i PRP precedenti, di mobilitazione di forze diverse e di creazione di sinergie e coalizioni, anche con settori esterni al mondo sanitario.

In tale contesto accordi con la Scuola e con altri organismi saranno tali da realizzare sul territorio regionale Reti di Salute coordinate con i Distretti Sanitari, valore aggiunto che il sistema di prevenzione mette a disposizione della collettività per più efficaci azioni di salute.

Il PRP 2014/2018 adotta un approccio life-course che non può prescindere dall'ambiente - essendo dimostrata la transgenerazionalita delle malattie indotte da inquinanti ambientali - e si svilupperà attraverso la scuola e gli ambienti di aggregazione promuovendo e potenziando i fattori di protezione e l'adozione di comportamenti sani nella popolazione.

I programmi, sostenuti da azioni basate sulle migliori evidenze di efficacia, si orienteranno sui 4 fattori di rischio delle malattie non trasmissibili (fumo, consumo di alcol, alimentazione non corretta, sedentarietà), sugli stili di vita e sui comportamenti a rischio, nonché sulla promozione della cultura della sicurezza; un'attenzione particolare sarà riservata alla gravidanza, età neonatale, infanzia, adolescenza.

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