Il loro nome deriva dalla parola latina "folium", cioè foglia, poiché furono per la prima volta isolati negli anni ’40 dalle foglie di spinaci.
La carenza di folati può essere causata da un’inadeguata introduzione con l’alimentazione o da un aumentato fabbisogno (es. in gravidanza e in allattamento), da un alterato assorbimento e metabolismo, o dall’assunzione di alcuni farmaci.
Alcune malattie alterano l’assorbimento dell’acido folico, come la celiachia, la malattia di Crohn o la gastrite atrofica.
Il nostro organismo utilizza l’acido folico per produrre nuove cellule. In particolare la vitamina B9 è essenziale per la sintesi del Dna e delle proteine e per la formazione dell’emoglobina, ed è particolarmente importante per i tessuti che vanno incontro a processi di proliferazione e differenziazione, come per esempio, i tessuti embrionali. Per questo, negli ultimi decenni, l’acido folico è stato riconosciuto come essenziale nella prevenzione di alcune malformazioni congenite, particolarmente di quelle a carico del tubo neurale. Inoltre, non si esclude la possibilità che possa intervenire anche nella prevenzione di altri difetti e malformazioni congenite, come la labio-palatoschisi e alcuni difetti cardiaci congeniti.

Pertanto è essenziale:

  • assumere per via orale 0.4 mg di acido folico al giorno a partire da almeno un mese prima del concepimento e per tutto il primo trimestre di gravidanza per ridurre il rischio di insorgenza dei difetti congeniti del tubo neurale (es. spina bifida) fino al 70%
  • unitamente a questo, è importante seguire una dieta equilibrata e ricca in frutta e verdura.

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