% donne 25-69 anni che riferiscono di aver effettuato un Pap
test negli ultimi 3 anni |
Popolazione di riferimento |
Donne residenti in un Comune della Asl e iscritte all’anagrafe
assistiti della Asl, in età 25-64 anni |
Numeratore |
Donne rispondenti, in età 25-64 anni, che dichiarano di aver
eseguito un pap test e/o test del papilloma virus (Hpv) nei 3 anni precedenti
la data dell’intervista. |
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(Negli anni 2007-2010 il questionario non includeva la domanda
sull’effettuazione del test Hpv e l’indicatore contemplava come test di
screening per carcinoma del collo dell’utero, unicamente, il pap test) |
Denominatore |
Donne intervistate, in età 25-64 anni, che rispondono di aver
eseguito o di non aver eseguito, a scopo preventivo, il pap test e/o il Hpv
test nei 3 anni precedenti la data dell’intervista, escluse sia quelle che
rifiutano di rispondere sia quelle che rispondono “non so”. |
Misure di frequenza |
Prevalenza annuale (sulla popolazione di donne tra 25-64 anni),
con intervalli di confidenza al 95%. |
Intervallo temporale di riferimento per la definizione di
caso |
L’indicatore fa riferimento ai 3 anni precedenti la data
dell’intervista. |
Limiti dell’indicatore |
In contesti diversi da quelli italiani, i dati riferiti sono
stati più volte confrontati a quelli registrati (in archivi delle
prestazioni, diari clinici, ecc), ed è stato verificato che i dati auto
riferiti sono dotati di elevata sensibilità. Invece, un certo numero di
donne, che non ha effettuato un test di screening per la diagnosi precoce del
carcinoma del collo dell’utero negli ultimi 3 anni, dichiara di averlo fatto
(moderata specificità). Questo fenomeno è attribuito all’effettotelescopico, per cui
l’intervistata ricorda di essersi sottoposta al test più recentemente di
quanto sia accaduto, oppure al fatto che la donna ritiene erroneamente che,
nel corso di una visita ginecologica, sia stato effettuato anche un test di
screening preventivo. |
Validità dell’indicatore |
A causa della specificità non ottimale, la copertura potrebbe
essere sovrastimata, anche se questo non è stato verificato in contesti
italiani. Questa possibile sovrastima deve essere tenuta presente quando si
interpretano i dati.Va ricordato che in Italia i registri dei programmi
organizzati non forniscono informazioni sui test eseguiti al di fuori dei
programmi stessi, e che questa quota (spontanea) della copertura viene
rilevata sistematicamente solo da Passi. |
Fonte |
Sistema di sorveglianza Passi Liguria 2016-2019 |
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