Tanti i temi affrontati, dalla rilevazione del fabbisogno formativo, alla creazione del profilo del coordinatore, senza dimenticare il tema della violenza sugli operatori

Si è riunito mercoledì 28 agosto, in Alisa, il Gruppo di lavoro del coordinamento regionale delle professioni sanitarie: articolato in sei aree (infermieristica, ostetrica, riabilitativa, tecnico-sanitaria diagnostica e assistenziale, prevenzione) e insediatosi lo scorso aprile, ha analizzato alcuni importanti percorsi: l’attivazione di un’analisi per definire gli standard di personale, anche attraverso un benchmarking tra le aziende regionali e di altre regioni, la rilevazione del fabbisogno formativo, la definizione di un modello ligure inerente la struttura organizzativa dei servizi aziendali delle Professioni sanitarie, la valutazione dell’impatto delle norme previdenziali sui professionisti della sanità e, per quel che riguarda l’integrazione socio-sanitaria, le possibili aree di intervento per le professioni sanitarie.

Non è mancata inoltre l’attenzione sul tema della violenza sugli operatori sanitari che ha permesso un confronto per analizzare le modalità di segnalazione degli eventi, avviato un’indagine sulla percezione del fenomeno e favorito una verifica sull’efficacia delle azioni intraprese dalle Aziende, volte a contrastare il fenomeno.

Il Gruppo di lavoro ha inoltre analizzato uno studio condotto da AMAS (Accademia per il management sanitario dell’Università di Genova) per definire il profilo del coordinatore e il processo di mappatura del portfolio individuale formativo del professionista sanitario.

Si tratta di due importanti novità per il mondo delle professioni sanitarie: il profilo del coordinatore, costituirà lo standard di riferimento per tutte le aziende sanitarie della Regione, le quali dovranno recepirlo e adattarlo alle specificità locali, con l’intento di standardizzare la formulazione dei profili di competenza del coordinatore già adottati, evitando difformità sostanziali nell’attribuzione dei compiti. Permetterà inoltre di elaborare strumenti per l’autovalutazione/valutazione coerenti con la funzione agita e orientare la formazione e l’aggiornamento dei coordinatori.

Il processo di mappatura del portfolio individuale formativo del professionista sanitario è invece il risultato della collaborazione tra Professioni sanitarie e Ordini professionali.

Il portfolio individuale permetterà: di ottenere una visione strategica delle qualifiche di formazione delle Professioni sanitarie a livello regionale, consentirà al singolo professionista di verificare il proprio bagaglio di competenze rispetto ai profili richiesti, consentirà di esaminare le competenze dei professionisti sanitari e di realizzare nuovi modelli organizzativi e assistenziali per la nostra regione.

Il gruppo di lavoro composto dai coordinatori delle professioni sanitarie, che contano oggi in Liguria circa 13.000 unità, è diviso tra area tecnico-sanitaria, area riabilitazione, area prevenzione, area infermieristica e ostetrica.