Alisa ha ribadito l'invito ad adottare misure operative che rispondano al reale bisogno dell'utenza fragile

Premesso che il DPCM dell'8 marzo 2020, all'art. 2, comma 1, lett. q) specifica che "l'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione", Alisa ha ribadito alle direzioni sanitarie delle strutture sopra citate, la richiesta di adeguare le indicazioni operative al reale bisogno dell'utenza fragile ospitata.

Infatti, per tale utenza, è necessario contemperare tutte le misure di prevenzione, con la necessità di garantirne la sostenibilità dal punto di vista del benessere psicofisico degli utenti.

Alisa ha chiesto inoltre alle strutture residenziali di ricevere copia delle disposizioni adottate in materia di regolamentazione degli accessi.