Coordinamento: Alisa
I DIAR, istituiti con L.R. 27/2017 sono:
- lo strumento organizzativo
- della programmazione strategica
- dell’integrazione inter-Aziendale
- dei diversi livelli di assistenza delle attività sanitarie e sociosanitarie
- il centro di coordinamento tecnico professionale
La Costituzione dei Dipartimenti interaziendali regionali è finalizzata a dotare ALISA di uno strumento organizzativo di programmazione, di integrazione dei livelli di assistenza e delle attività sanitarie e sociosanitarie, nonché a costituire un'occasione di indirizzo, governo e confronto professionale.
È, quindi, la risposta organizzativa per superare la frammentazione assistenziale e l’autoreferenzialità a favore della presa in carico globale del paziente, della continuità delle cure e della condivisione ed uniforme applicazione di percorsi evidence-based.
Possiamo proporre una triplice unitarietà di presa in carico, di progetto assistenziale e di governance sul territorio regionale.
Gli obiettivi che si pone questo nuovo modello sono:
- implementare i vantaggi offerti dall’organizzazione a rete, i.e. paziente al centro del percorso e dell’organizzazione, miglioramento dell’accesso alla cura, gestione più efficiente delle risorse umane e tecnologiche, riduzione dei confini professionali e organizzativi, condivisione dei percorsi evidence-based;
- garantire una più forte governance di sistema
Gli obiettivi dei DIAR sono:
- individuare e censire i bisogni di salute, la domanda di assistenza sanitaria e sociosanitaria e i modelli organizzativi adottati;
- procedere al censimento delle risorse umane e tecnologiche e proporre valutazioni HTA per l’introduzione di nuove tecnologie;
- formulare proposte organizzative, funzionali al perseguimento degli obiettivi ed al coordinamento delle attività di assistenza;
- predisporre percorsi diagnostico terapeutici assistenziali definendo responsabilità organizzative e professionali;
- proporre attività di formazione e ricerca;
- condividere indicatori di processo organizzativo professionale e di outcome.
Gli Organi del Dipartimento Interaziendale Regionale sono:
- il Coordinatore del Dipartimento (identificati con DGR 643/2018)
- il Referente scientifico del Dipartimento
- il Comitato di Dipartimento, composto da:
- Coordinatore del Dipartimento, che lo presiede;
- Referente scientifico del Dipartimento;
- Direttori delle SC e dai Responsabili delle SSD aggregate nel Dipartimento
- Direttore Sanitario e dal Direttore Sociosanitario di A.Li.Sa.;
- Direttore della Programmazione di A.Li.Sa.;
- un referente per le professioni sanitarie, proposto dai Direttori Generali delle Aziende e scelto tra i coordinatori delle strutture del Dipartimento;
- un rappresentante della medicina generale o della pediatria di libera scelta, se ritenuto opportuno in ragione della tipologia di attività.
Alle sedute del Comitato di Dipartimento partecipa il Direttore Generale di A.Li.Sa. o suo delegato.
Presentazione Dipartimento Interaziendale Regionale
Normativa
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02 Luglio 2024
Deliberazione del Direttore Generale n. 157 del 01.07.2024
DIAR Cardiotoracovascolare: aggiornamento Aree e nomina dei referenti
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09 Ottobre 2023
Deliberazione del Direttore Generale n. 234 del 09.10.2023
Deliberazione A.Li.Sa. n. 59/2023: determinazioni conseguenti in merito al DIAR Distretti
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08 Marzo 2023
Deliberazione del Direttore Generale n. 59 dell'08.03.2023
Individuazione Aree e referenti Diar Materno-Infantile, Specialità Mediche, Distretti e aggiornamenti.
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30 Dicembre 2022
DGR n. 1313 del 22.12.2022
Dipartimenti Interaziendali Regionali (DIAR). Nomina Coordinatori
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04 Novembre 2022
Deliberazione del Direttore Generale n. 340 del 04.11.2022
Nomina temporanea del Coordinatore DIAR Emergenza urgenza, aggiornamento nomina dei Referenti di area, del Referente delle professioni sanitarie del Comitato di Dipartimento DIAR
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14 Luglio 2022
Deliberazione del Direttore Generale n. 227 del 13.07.2022
Nomina dei Referenti di area, del Referente Scientifico dei Dipartimenti Interaziendali regionali {DIAR) e del Referente delle professioni sanitarie del Comitato di Dipartimento DIAR
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04 Maggio 2022
Deliberazione del Direttore Generale n. 153 del 04.05.2022
Aggiornamento e approvazione del nuovo Regolamento generale dei Dipartimenti Interaziendali Regionali
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24 Marzo 2022
DGR n. 155 del 04.03.2022
Dipartimenti Interaziendali Regionali (DIAR). Funzioni di coordinamento e d'indirizzo
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08 Agosto 2019
Deliberazione del Commissario Straordinario n. 253 del 07.08.2019
Disposizioni sui percorsi regionali individuati e definiti dai D.I.A.R.: indirizzi clinici e organizzativi
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08 Agosto 2019
Allegato alla Deliberazione del Commissario Straordinario n. 253 del 07.08.2019
Disposizioni sui percorsi regionali individuati e definiti dai D.I.A.R.: indirizzi clinici e organizzativi - Allegati
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15 Ottobre 2019
DGR n. 643 del 03.08.2018
Dipartimenti Interaziendali Regionali (DIAR). Funzioni di coordinamento e d'indirizzo
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10 Novembre 2017
Deliberazione del Commissario Straordinario n. 131 del 09.11.2017
Approvazione del Regolamento generale dei Dipartimenti Interaziendali Regionali (DIAR)
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15 Ottobre 2019
DGR n. 104 del 08.02.2017
Art. 40 bis L.R. 41/2006: Dipartimenti interaziendali. Prima individuazione
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15 Ottobre 2019
Legge Regionale 18 novembre 2016 n. 27
Modifiche alla Legge Regionale 7 dicembre 2006, n. 41 (Riordino del Servizio Sanitario Regionale) e alla Legge Regionale 29 luglio 2016, n. 17 (Istituzione dell'Azienda Ligure Sanitaria della Regione Liguria A.Li.Sa.) e indirizzi per il riordino delle disposizioni regionali in materia sanitaria e sociosanitaria
Il consumo di sostanze psicoattive coinvolge un quarto della popolazione adulta europea. La prevenzione dell'uso di sostanze e dei problemi correlati all'abuso tra i giovani, è un obiettivo chiave delle strategie nazionali in materia e copre un'ampia gamma di approcci. La scienza della prevenzione, negli ultimi anni, ha ottenuto importanti risultati, accumulando evidenze sugli interventi di prevenzione efficaci e sulla definizione degli standard di qualità degli interventi.
Il progetto "ASAP Training" nasce dall'esigenza di migliorare la qualità dei sistemi di prevenzione all'uso di sostanze psicoattive, favorendo un’ampia diffusione tra gli operatori del settore degli standard di qualità, condivisi dalla comunità scientifica e sperimentati con successo.
Per raggiungere questo obiettivo "ASAP Training si propone di:
- promuovere e sostenere un approccio integrato e complesso al tema della prevenzione dell’uso di sostanze, analizzando i sistemi di prevenzione operanti nei diversi paesi europei
- migliorare conoscenze e competenze degli addetti ai lavori operanti nel settore della prevenzione, attraverso una formazione mirata ad approfondire i temi della scienza della prevenzione e gli standard di qualità
- contribuire al sempre miglior trasferimento degli standard di qualità all’interno dei sistemi di prevenzione dei diversi paesi europei.
"ASAP Training" è coordinato da A.Li.Sa., in collaborazione con Asl2 e prevede il coinvolgimento di 11 partner di 9 paesi europei, con la collaborazione delle massime autorità internazionali in materia, tra cui: l'EMCDDA (Centro europeo per il monitoraggio delle droghe e delle tossicodipendenze), EUSPR (Società europea per la prevenzione e la ricerca scientifica) e UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine).
Il progetto del valore di 897.850,91 Euro e co-finanziato dal programma Justice 2014-2020, ha una durata di due anni (2019-2020).
Siti web:
http://asap-training.eu/
https://twitter.com/training_asap
https://www.facebook.com/ASAPTrainingEU/
A partire dal 17 settembre 2019, l’Organizzazione mondiale della sanità ha istituito la Giornata mondiale per la sicurezza dei pazienti per sensibilizzare sull’importanza della sicurezza dei pazienti e delle cure.
Sicurezza dei pazienti significa ridurre al minimo gli eventi avversi, comunemente chiamati “errori”, cioè quegli eventi, inattesi, non intenzionali e indesiderabili, correlati al processo assistenziale che si svolge dentro o fuori l’ospedale, che possono comportare un danno, più o meno grave, ai pazienti.
Questi eventi esistono ovunque, anche nelle migliori realtà. La conoscenza dei potenziali rischi associati alle cure sanitarie, rappresenta un importante strumento di prevenzione: per questo motivo Alisa, con il supporto della Commissione di coordinamento per il rischio clinico di Regione Liguria, intende promuovere la consapevolezza e il coinvolgimento di cittadini e pazienti su alcuni temi di interesse: prevenzione degli errori di identificazione del paziente, sicurezza in terapia farmacologica, prevenzione delle cadute a domicilio e in ospedale, prevenzione delle lesioni da decubito.
Ci sono consigli semplici e pratici che, oltre a migliorare sempre di più le cure e la qualità dei servizi offerti, possono ridurre i rischi correlati all’assistenza: ad esempio, indossare sempre, se richiesto, il braccialetto identificativo, non dimenticare la tessera sanitaria e un documento d’identità quando si accede a una prestazione, portare con sé, quando ci si reca ospedale o in ambulatorio, la propria “storia” sanitaria (esami, referti ecc.), conoscere la propria terapia farmacologica.
Contatti
ASL 1
0184 536 911
ASL 2
019 840 5595
ASL 3
010 849 2034 2022
ASL 4
0185 329 197
ASL 5
0187 533782
E.O. GALLIERA
010 563 4000
ISTITUTO G. GASLINI
010 5636 2688
OSPEDALE EVANGELICO INTERNAZIONALE
010 552 2347
OSPEDALE POLICLINICO S. MARTINO IRCCS
URP 010 555 4300
Segreteria 010 555 7801
Materiale informativo
Leggi il comunicato stampa
Si raccomanda di recarsi presso i centri trasfusionali solo dopo aver prenotato l'appuntamento. I recapiti dei centri raccolta sangue sono disponibili nell'elenco pubblicato nella pagina "Dove donare".
Informazioni e contatti utili per la donazione
Il sangue e il plasma sono dono preziosi, insostituibili e non possono essere prodotti in laboratorio. Sono disponibili, per chi ne ha necessità, al momento del bisogno solo grazie al gesto generoso, disinteressato e ripetuto di persone speciali: i donatori di sangue e plasma.
In generale, tutte le persone in buona salute, di età compresa fra 18 e 65 anni, possono diventare donatori. Chi è già donatore può proseguire la carriera donazione fino a 70 anni, dopo valutazione medica.
Il polso deve essere ritmico, regolare e le pulsazioni comprese tra 50 e 100 battiti/minuto.
La pressione arteriosa massima compresa tra 110 e 160 mm Hg e minima compresa tra 60 e 100 mm Hg.
Il peso non deve essere inferiore a 50 Kg.
L’emoglobina non inferiore a 12,5 g/dL nelle donne e 13,5 g/dL negli uomini.
La donazione di sangue ed emocomponenti può essere “occasionale” o “periodica”.
Il donatore si definisce periodico quando si reca per più di due volte presso una struttura trasfusionale per rinnovare l’atto della donazione.
L’obiettivo di tutti i centri trasfusionali è arrivare ad avere la maggior parte possibile di donatori periodici che sono più controllati e quindi più sicuri per i riceventi.
Gli step della donazione
- Accettazione: per una corretta identificazione e registrazione dei dati anagrafici il donatore, a norma di legge, è tenuto a esibire un documento d'identità valido e il codice fiscale per evitare omonimie.
- Visita medica e determinazione dell'emoglobina: prima della donazione di sangue, per valutare il buono stato di salute, il donatore è sottoposto a visita medica, controllo della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, determinazione rapida dell'emoglobina e colloquio con il medico volto a escludere fattori di rischio pericolosi per i pazienti che riceveranno il suo sangue.
- Donazione: accertata l'idoneità fisica, il donatore viene sottoposto a un prelievo di sangue o plasma. A ogni donazione vengono eseguiti gli esami necessari a controllare e salvaguardare la salute del donatore e del ricevente ivi compresi i test per la ricerca dell’epatite B e C, dell’AIDS e di altre malattie trasmissibili.
- Ristoro e osservazione: dopo la donazione è offerto un piccolo ristoro e un breve periodo di monitoraggio post-donazione.
Su ogni unità di sangue raccolta, vengono eseguiti i seguenti esami:
- ricerca anticorpi anti HIV (Human Immunodeficiency Virus)
- ricerca degli anticorpi anti HCV (Hepatitis C Virus)
- ricerca dell’antigene di superficie del virus dell’epatite B (HbsAg=Hepatitis B superficial Antigene)
- sierodiagnosi per la Lue (sifilide)
- HCV RNA
- HIV RNA
- HBV DNA
Tali esami sono necessari per monitorare la salute del ricevente.
Per monitorare la salute del donatore, almeno una volta all’anno vengono controllati:
- Creatininemia
- Glicemia
- Protidemia
- Protidogramma elettroforetico
- Emocromo
- Ferritinemia
- ALT
- Colesterolemia
- Trigliceridemia
Qualora gli esami evidenzino patologie o valori al di fuori della norma, il donatore viene tempestivamente informato dalle Strutture trasfusionali o dall’Associazione donatori. In ogni caso, normalmente, gli esiti degli esami vengono consegnati al donatore.
Inoltre, qualora il medico addetto alla selezione del donatore, ravvisi la necessità richiederà esami aggiuntivi, visite specialistiche ed esami strumentali volti sempre a garantire la salute del donatore e verificare lo stato di idoneità alla donazione.
Come donare sangue
Un medico o un infermiere effettua il prelievo dal donatore disteso su di una poltrona-lettino. Dopo un’accurata disinfezione della cute, viene inserito l’ago in una vena e il sangue viene fatto scendere dal donatore alla sacca di raccolta che è posizionata in basso rispetto al donatore. È una procedura controllata e sicura: tutti gli aghi e i tubi del circuito del prelievo sono sterili e vengono utilizzati una sola volta. Non c’è rischio di contrarre alcuna malattia infettiva. Il corpo del donatore rimpiazza tutti i fluidi persi nella donazione nell'arco di 24 ore.
Con la donazione tradizionale di sangue intero, il sangue viene raccolto in un apposito contenitore (sacca munita di ago e collegata ad altre sacche a costituire un unico sistema sterile, chiuso e monouso).
Il contenitore pieno di sangue viene centrifugato, affinché i diversi componenti si separino: in basso i globuli rossi, al di sopra quelli bianchi e le piastrine, più sopra ancora il plasma. I componenti vengono poi fatti uscire uno dopo l'altro, dirigendoli nelle diverse sacche collegate a quella principale. Le sacche vengono separate e si ottengono così distinti preparati trasfusionali, da impiegare a seconda delle necessità del singolo malato.
La quantità di sangue donato con una singola donazione di sangue intero è stabilita per legge ed è di 450 ml.
Ogni quanto si può donare: gli intervalli tra le donazioni
Donazione precedente | Donazione successiva | Intervallo minimo |
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Sangue intero | Sangue intero | 90 giorni (per l’uomo 4 donazioni all’anno max, per la donna 2 donazioni) |
Sangue intero | Plasma | 30 giorni |
Sangue intero | Piastrine | 30 giorni |
Plasma | Sangue intero | 14 giorni |
Plasma | Plasma | 14 giorni |
Piastrine | Piastrine | 14 giorni |
Al donatore viene offerta la colazione come ristoro per reintegrare i liquidi e migliorare il comfort post donazione. Nelle ore successive è consigliato un pasto leggero, bere molto e non fare sforzi intensi o attività pericolose.
Il plasma e i medicinali plasmaderivati
Il plasma è la parte liquida del sangue composto per il 90% circa da acqua, e per il restante 10% da proteine indispensabili per la vita: albumina, immunoglobuline o anticorpi e fattori della coagulazione.
Il plasma contiene molte proteine essenziali che possono essere isolate e concentrate in laboratorio per produrre farmaci (MPD=medicinali plasma derivati).
Il 20% circa del plasma donato viene utilizzato per uso clinico, trasfuso a pazienti ustionati gravi, per il trattamento delle gravi emorragie in ambito chirurgico, ostetrico o nei grandi traumi. Il restante 80% viene inviato all’industria per la produzione dei MPD che sono salvavita, in particolare le immunoglobuline, l’albumina e i fattori della coagulazione per pazienti affetti da carenze congenite. La maggior parte dei MPD sono farmaci che non hanno alternative terapeutiche né equivalenti.
Nel 2019 gli Stati Uniti hanno raccolto il 67% del plasma per la produzione mondiale dei MPD ed hanno spedito all’Europa circa 18 Milioni di litri di plasma.
A causa della pandemia da SARS-CoV-2 la raccolta di plasma è notevolmente diminuita e nel 2020 si è verificato un calo di circa il 25%.
Come avviene la donazione di plasma
Una volta che il medico ha stabilità l'idoneità alla donazione di plasma, il donatore viene sottoposto alla procedura di aferesi con un'apparecchiatura (separatore cellulare) che preleva il sangue e separa i globuli rossi, che vengono restituiti al donatore, dal plasma che viene raccolto in apposite sacche.
Tutta la procedura avviene attraverso un unico accesso venoso e a circuito chiuso per garantire la assoluta sterilità; ha una durata di circa 50 minuti.
Il volume prelevato è compreso tra i 600 mL e i 700 mL al netto dell’anticoagulante per un volume complessivo di 1,5 litri al mese e 12 litri in un anno.
Una procedura analoga viene eseguita per la donazione di plasma e piastrine (plasmapiastrinoaferesi).
Separatore cellulare per la raccolta di plasma
Congelamento rapido del plasma nell'abbattitore di temperatura
Posizionamento delle unità di plasma nei congelatori per la conservazione
Il Servizio Sanitario si prende cura di te: promozione degli screening oncologici per la popolazione immigrata
Per informazioni: Dott. Christian Celle -
Progetto finanziato da: INMP - Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà.
Capofila: Regione Marche - Agenzia Regionale Sanitaria (ARS) - Osservatorio sulle Diseguaglianze
Partecipanti:
- Regione Emilia Romagna (AUSL Reggio Emilia)
Responsabile del Progetto: dott. Antonio Chiarenza - Regione Campania (DG Tutela della salute e Coordinamento del SSR - UOD 4)
Responsabili del Progetto: dr.ssa Raffaela Errico, dr.ssa Maria Femiano - Regione Liguria (Alisa)
Responsabile Operativo del Progetto: dr.ssa Germana Torasso - Associazione Senza Confini/ONLUS (Ancona, Marche)
Responsabile Operativo del Progetto: dr.ssa Iside Cagnoni
Durata del progetto: 24 mesi
Obiettivi del progetto: promuovere i programmi organizzati di screening oncologici presso la popolazione immigrata regolare.
Azioni
Realizzare interventi specifici e culturalmente mirati di offerta attiva degli screening oncologici nell'ambito dei programmi organizzati (screening del tumore al seno, alla cervice uterina e al colon retto) ad alcuni gruppi più a rischio, tra cui gli immigrati regolari che rappresentano circa il 10% della popolazione target e che hanno esiti di salute peggiore degli italiani.
Attività previste
L’obiettivo generale del progetto è aumentare l’adesione della popolazione immigrata regolare agli screening oncologici attraverso le seguenti attività:
Mappatura del numero di immigrati regolari presenti sui territori delle quattro Regioni, suddivisi per cittadinanza, utilizzando le mappe tematiche, che consentono una più approfondita conoscenza:
- del contesto socio-demografico in cui è collocato un servizio sanitario
- di chi sono i soggetti potenziali utenti del servizio
- di chi sono gli “esclusi” verso cui indirizzare iniziative sociali e di promozione della salute, al fine di rendere più efficace il servizio sanitario e ridurre le diseguaglianze
Le mappe tematiche della Liguria sono consultabili presso il sito web ARS Marche (Osservatorio Diseguaglianze nella Salute) http://www.regione.marche.it/Entra-in-Regione/ODS/Il-Sistema-Sanitario-si-prende-cura-di-te#Mappe-Dinamiche---dati-Istat-al-01/01/2017
Azioni dirette di sensibilizzazione e informazione, rivolte agli immigrati regolari, utilizzando sia le ICT (Information and Communications Technology) che gli strumenti tradizionali di comunicazione, in particolare:
Realizzazione di una App per Android e iOS “Il servizio sanitario si prende cura di te” rivolta alla popolazione immigrata regolare che fornisca (in più lingue e con modalità culturalmente competenti) informazioni sui servizi consultoriali e, in particolare, sugli screening oncologici
Realizzazione di spot video (in più lingue e con modalità culturalmente competenti) rivolti alla popolazione immigrata regolare, per informare e sensibilizzare sugli screening oncologici;
Creazione del profilo del progetto sui social network per la promozione degli screening; vedi pagina Facebook https://www.facebook.com/pg/Il-Servizio-Sanitario-si-prende-cura-di-te-239656186646949
Realizzazione di materiali informativi interculturali "tradizionali" (brochure, locandine, ecc.) sugli screening oncologici e diffusione presso i servizi consultoriali, gli ambulatori medici, le istituzioni scolastiche, le farmacie, i luoghi di culto e di incontro degli immigrati delle quattro Regioni partner.
Attivazione di percorsi di formazione/azione integrati condotti con metodologia PAR destinati:
- agli operatori dei servizi presso i quali si effettuano gli screening oncologici
- ai soggetti e alle istituzioni con le quali più frequentemente gli immigrati entrano in contatto (medici di medicina generale, istituzioni scolastiche, farmacisti, leader di comunità)
- ai mediatori interculturali
Organizzazione di un Convegno nazionale per la presentazione e disseminazione dei risultati.
"Fai lo Screening. Proteggi la tua salute" - Savona 28-29 gennaio 2020
Scarica le slide della II edizione dell'evento formativo Fai lo Screening. Proteggi la tua salute - Savona 28-29 gennaio 2020