Bassetti, Diar malattie infettive Alisa: promuovere la cultura vaccinale per una sempre maggiore consapevolezza sulle potenzialità delle vaccinazioni

Si celebra domenica 24 aprile la Giornata mondiale contro la meningite istituita per diffondere una sempre maggiore consapevolezza su questa malattia che, ancora oggi, colpisce circa 5 milioni di persone ogni anno nel mondo.

La meningite è una malattia che colpisce le meningi, che sono le membrane che ricoprono e proteggono cervello e midollo spinale. È una malattia di origine infettiva causata da virus, batteri, miceti o protozoi. La forma batterica può essere estremamente grave e può determinare conseguenze fatali. Quando alla meningite si associa la sepsi meningococcica, il quadro clinico diviene ancora più grave con alta probabilità di morte; in questo caso si osservano petecchie, insufficienza multiorgano, grave ipotensione e shock settico. Lo pneumococco è l’agente più comune di meningite e si trasmette per via respiratoria in forma sporadica, poiché lo stato di portatore è comune nella popolazione generale (fino al 70% dei soggetti) e in circa il 50% dei casi è risultato secondario a localizzazioni all’orecchio o alle cavità sinusali o a polmonite comunitaria.

"Anche per la meningite, come per molte altre malattie infettive che si possono prevenire grazie al vaccino, è fondamentale promuovere nella popolazione lo sviluppo di una vera e propria cultura vaccinale - sottolinea Matteo Bassetti, coordinatore del Diar malattie infettive - atta a sviluppare nel cittadino una sempre maggiore consapevolezza circa le potenzialità delle vaccinazioni e a contrastare il diffondersi di fuorvianti falsità e pericolosi pregiudizi. I vaccini sono quindi diversi dai comuni farmaci, che vengono assunti allo scopo di curare una malattia in atto, in quanto vengono usati allo scopo di prevenire una malattia che potrebbe svilupparsi in futuro, i cui sintomi non sono presenti al momento della vaccinazione. In questo senso, la vaccinazione è molto simile all’operazione di allacciarsi la cintura di sicurezza prima di avviare l’automobile o alla stipula di una polizza di assicurazione contro furti, incidenti o morte".

La vaccinazione contro il meningococco, lo pneumococco e l’Haemophilus influenzae di tipo B protegge dalle forme più comuni di meningite, soprattutto se somministrata nei primi anni di vita. Nelle persone più anziane è molto importante la vaccinazione per lo pneumococco che è in grado di evitare forme gravi come la meningite: "Il Piano nazionale prevenzione vaccinale ha reso disponibile un ampio calendario di offerta gratuita e attiva per le varie fasce di età - chiarisce Camilla Sticchi, Direttore S.C. Coordinamento regionale delle attività di Prevenzione e di Epidemiologia Alisa - già nel primo anno di vita sono offerti i vaccini per meningococco B, emofilo di tipo b e per pneumococco, nel secondo anno di vita il vaccino per il meningococco C, nell’adolescente il vaccino anti-meningococcico quadrivalente e, a 65 anni, la vaccinazione contro lo pneumococco".

Con la campagna #DefeatingMeningitis si è definito un approccio comune per la prevenzione e il controllo della meningite, con l’obiettivo di eliminare le epidemie di meningite batterica e ridurre i decessi e la disabilità dalla malattia entro il 2030.