Italo Porto, professore ordinario Malattie dell'apparato cardiovascolare e direttore UOC Cardiologia Policlinico San Martino


Cosa sono gli attacchi cardiaci e come si manifestano?

Sono comunemente noti con il nome di infarto e sono delle manifestazioni acute della patologia coronarica ovvero delle problematiche delle coronarie del cuore; possono manifestarsi in modo variabile attraverso sudorazione, nausea anche se la caratteristica più tipica è il dolore o un peso che si irradia tipicamente alle braccia, ancora più frequentemente alla parte laterale del braccio sinistro. La manifestazione può essere molto variabile e può produrre un danno al muscolo cardiaco più o meno grande, a seconda della grandezza dell’infarto. L'attacco cardiaco può essere complicato da aritmia, quindi da una specie di corto circuito dell'attività elettrica cardiaca. L'attacco cardiaco, purtroppo, è una delle prime cause di morte in Italia.

Tutti possono averli? È diverso da uomo a donna?

Tutti possono avere un attacco cardiaco anche se è molto più frequente con l'aumentare dell’età e molto raro in età giovanile, il sesso femminile è generalmente più protetto dalla incrostazione aterosclerotica dei vasi prodotta da un accumulo di grassi all'interno della parete arteriosa. L’ attacco cardiaco può colpire anche le donne giovani e quelle in gravidanza, ma si tratta di un fenomeno raro.

Anche gli adolescenti dovrebbero essere tenuti sotto controllo?

Certamente anche gli adolescenti devono essere tenuti sotto controllo, in termini di popolazione anche i bambini, attraverso una valutazione del rischio fatta fin dall'infanzia. Oggi si parla di prevenzione primordiale che significa lungo tutto il corso della vita, da mettere in atto con semplici accorgimenti: praticare attività fisica in maniera costante e coerente lungo tutta la lunghezza della vita, prestare attenzione all’alimentazione, evitare il fumo e controllare il peso corporeo.

Come funzionano i check-up cardiovascolari?

Ci sono tante tecniche per effettuare un check-up cardiovascolare ma è bene ricordare che gli attacchi cardiaci non sono del tutto prevedibili: un check-up cardiaco serve a valutare il proprio livello di rischio, che è un rischio generale. In determinate fasi della vita, in particolare nei maschi che sono più a rischio e in quelli che approcciano la mezza età, ci sono alcune cose molto semplici da fare: tenere sotto controllo il livello dei lipidi nel sangue, eseguire un elettrocardiogramma, una visita cardiologica e, in aggiunta, si può eseguire una valutazione doppler e color doppler delle arterie carotidi e dell'aorta addominale, senza dimenticare il controllo del diabete, oggi infatti sempre più persone sono in sovrappeso e presentano un rischio aumentato. Se la valutazione medica identifica un rischio medio-alto, può essere opportuno, se prescritto dal medico o dal cardiologico di fiducia, effettuare una tac coronarica che è in grado di vedere lo stato di salute delle coronarie.

Chi ha problemi cardiovascolari può bere caffè?

La risposta sta nel buon senso, non è stato provato che il consumo di caffè aumenti il rischio cardiovascolare anzi, un consumo moderato pari a due/tre tazzine al giorno, riduce il rischio cardiovascolare ma è sempre bene fare una valutazione caso per caso.  

Chi fa sport deve seguire controlli particolari?

Chi pratica sport in una società sportiva che fa parte del Coni deve essere in possesso di una visita sportiva per idoneità agonistica che viene rilasciata da un medico dello sport in strutture sia pubbliche sia private; lo stesso medico dello sport può avvalersi di un consulto cardiologico se ritenuto opportuno, per ottimizzare la stratificazione del rischio.

In generale, l'attività fisica ludico-motoria è raccomandata sostanzialmente a tutti perché non aumenta assolutamente il rischio di eventi mortali anzi, addirittura li riduce.