Lo studio, basato su evidenze scientifiche e linee guida internazionali, ha messo in evidenza il fatto che i marker non siano utili nella prevenzione ma debbano essere utilizzati nell'ambito strettamente oncologico per:

  • verificare la presenza o l'estensione di un tumore, prima, durante e dopo terapia
  • valutare la aggressività biologica del tumore
  • valutare la probabilità di risposta del tumore a determinati tipi di trattamento.

Le linee guida internazionali evidenziano il fatto che i marker tumorali non possano essere utilizzati a scopo diagnostico in quanto poco sensibili e poco specifici.

I marker non devono quindi essere prescritti come screening: in presenza di valori falsamente positivi, sarebbe infatti necessario eseguire ulteriori esami di approfondimento potenzialmente molto invasivi e ripetuti nel tempo. Anche i risultati negativi potrebbero risultare "dannosi" in quanto indurrebbero un senso di sicurezza che porterebbe a sottovalutare segni e sintomi.

icon Deliberazione del Commissario Straordinario n. 155 del 30.04.2020 (3.99 MB)
Disposizioni relative alla rimodulazione dei posti letto ospedalieri e dei percorsi chirurgici nella fase post-acuta dell'emergenza epidemica da Covid-19

icon DGR n. 1347 dell11/11/2011 (1.62 MB)
Indicazioni per la limitazione dell'uso diagnostico di alcuni biomarcatori tumorali

icon Monitoraggio delle prescrizioni dei marcatori tumorali in accordo alla DGR n. 1347 del 11-11-2011 ad oggetto Indicazioni per la limitazione delluso diagnostico di alcuni marcatori tumorali (170.56 kB)
Relazione prescrizione marker tumorali anni 2011-2014

icon Gli screening oncologici - Come, quando, perché (261.03 kB)

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