Il Piano regionale contiene obiettivi strategici e innovativi, si rafforza l’area territoriale e si confermano e potenziano i presidi esistenti
La riorganizzazione delle rete ospedaliera con la costruzione di un nuovo ospedale per ciascuna macro area della Liguria – l’ospedale del ponente agli Erzelli, l’ospedale unico ad Arma di Taggia e il Felettino alla Spezia a cui si aggiunge anche il nuovo ospedale Galliera - con il mantenimento di tutti i presidi esistenti e il loro potenziamento; la riduzione dei tempi di attesa ad esempio attraverso l’implementazione del Cup regionale; il contenimento delle fughe ovvero della mobilità passiva; lo sviluppo dell’integrazione sociosanitaria per arrivare sempre più verso una sanità a chilometro zero mettendo al centro la persona; la nascita di Dipartimenti interaziendali regionali (Diar), per valorizzare ancora di più le professionalità esistenti, condividere le ‘best practice’, superare la frammentazione a favore della presa in carico globale del paziente e della garanzia di uniformità ed equità della risposta sanitaria su tutto il territorio.
Sono solo alcuni degli obiettivi del Piano sociosanitario di programmazione 2017-2019, approvato dalla Giunta regionale della Liguria, su proposta della vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale. Il Piano, che giunge dopo il Libro Bianco e dopo l’approvazione della riforma della sanità, pone obiettivi strategici e innovativi alla luce delle azioni già realizzate da Alisa, l’Azienda ligure sanitaria, sul piano dell’efficientamento. Il documento approvato dalla Giunta, inoltre, è stato elaborato dopo la conferma all'esito del referendum di dicembre del permanere in capo alla Regioni della piena competenza nella programmazione e verrà approfondito come prevede la legge in sede di dibattito in consiglio regionale per la sua definitiva approvazione.
“Dall’analisi dei bisogni dei liguri, con un progressivo invecchiamento della popolazione, un incremento della fragilità sociosanitaria e della cronicità, la riduzione della natalità e l’impoverimento delle famiglie numerose – spiega la vicepresidente Viale - emerge la necessità da un lato di rafforzare l’area territoriale e, dall’altro, non solo di confermare tutti i presidi ospedalieri esistenti, specificandone l’identità e la mission, ma anche di potenziarli, come nel caso del ripristino dei pronto soccorso a Cairo Montenotte, Bordighera e Albenga - chiusi nel precedente documento di programmazione -, incrementando, al contempo, la risposta di emergenza nel territorio dell’area metropolitana, con l’apertura di un punto di primo intervento in più rispetto ad oggi”. La riorganizzazione della rete ospedaliera viene affiancata da una sempre maggiore integrazione tra ospedale e territorio, con l’implementazione dell’attività ambulatoriale e territoriale, il potenziamento dei reparti a bassa e media intensità, la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi volti alla gestione integrata dei percorsi in modo che le prestazioni possano essere il più possibile acquisite a domicilio, spingendo verso una sanità a chilometro zero che mette al centro la persona, anche attraverso il coinvolgimento dei medici di medicina generale (ne è un esempio l’accordo sottoscritto per la gestione delle patologie croniche), dei pediatri di libera scelta e della rete delle farmacie territoriali oltre all’implementazione del nuovo sistema unico di prenotazione Cup. L’obiettivo è garantire la libertà di scelta nell’accesso al servizio sanitario, la presa in carico globale del cittadino e la continuità dei percorsi assistenziali, dall’accoglienza all’integrazione tra assistenza primaria, ospedaliera, domiciliare e residenziale.
Il Piano stabilisce anche precisi obiettivi sul fronte economico finanziario con l’azzeramento del disavanzo nel 2020: in particolare, partendo dai 94 milioni di perdite nel 2015 il documento prevede una riduzione a 64 milioni nel 2017, a 49 milioni nel 2018 (pari a 45 milioni) fino a 34 milioni nel 2019 (60 milioni). Per il raggiungimento di questi risultati vengono programmate una serie di azioni di efficientamento attraverso un migliore utilizzo della Centrale acquisti, di razionalizzazione delle strutture con l’eliminazione dei duplicati organizzativi, di monitoraggio dell’appropriatezza (prescrittiva, diagnostica, terapeutica, organizzativa, economica) oltre che della qualità percepita da parte degli utenti. “Questo – precisa la vicepresidente Viale – verrà fatto mantenendo sempre o implementando la qualità dei servizi erogati ai cittadini”.
Tra i punti cardine del Piano, l’implementazione dell’utilizzo di nuove tecnologie applicate all’assistenza sanitaria con specifiche azioni di formazione e sensibilizzazione del personale, oltre che degli aspetti legati alla comunicazione e alla trasparenza. Previsto anche un percorso di apertura di ambulatori infermieristici sul territorio.
Viene confermata, poi, la scelta di procedere con l’integrazione tra pubblico e privato accreditato, strettamente vincolata alla programmazione regionale, al fine di implementare la capacità di risposta del sistema ai bisogni della popolazione.
Il Piano tiene conto anche di diversi aspetti specialistici e particolari, con azioni innovative ad esempio sulla gestione delle malattie rare: tra le azioni previste, la strutturazione di una rete delle cure dei soggetti con malattie rare in modo da garantire la continuità socioassistenziale dall’età pediatrica all’età adulta, l’attivazione di piani terapeutici informatizzati, l’organizzazione di attività formative e informative rivolte a specialisti, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, pazienti e cittadini, il monitoraggio delle reti europee Ern per condividere le migliori conoscenze scientifiche e cliniche, l’istituzione di centri di risorse biologiche istituzionali nelle Asl e negli Icrrs.
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Il Piano socio sanitario regionale 2009/2011 è stato approvato il 30 settembre 2009 con deliberazione n.22 "Approvazione Piano Socio Sanitario Regionale 2009 - 2011"
Il Piano Sanitario della Regione Liguria 2009-2011 ha come strategia fondante la valorizzazione delle competenze presenti nel sistema attraverso la partecipazione collaborativa in una "struttura a rete" dei professionisti che nel sistema operano.
Il modello ha l'obiettivo di tradurre in pianificazione sostenibile le aspettative e le elaborazioni culturali dei professionisti impegnati nel Servizio Sanitario Ligure, per soddisfare i bisogni dei cittadini con l'organizzazione di servizi basati sulle evidenze scientifiche e l'appropriatezza dei percorsi.
Rappresenta un'innovativa occasione di confronto da parte di operatori sanitari che da tempo hanno ipotizzato modelli di reingegnerizzazione e che hanno ora l'opportunità di poter esprimere il punto di vista di chi opera sul campo.
A questo scopo sono stati costituiti gruppi di lavoro che hanno avuto il compito di definire, e di condividere col sistema, gli assetti essenziali delle reti per patologia o condizione. I lavori prodotti, grazie ai quali si è giunti alla redazione del piano, rappresentano l'utile base di partenza per il prosieguo dell'attività degli stessi gruppi. A partire dai gruppi di redazione originali si è giunti a formalizzare gli attuali gruppi di coordinamento delle reti identificate dal PSSR.
Il documento del Piano Sanitario Regionale 2009-2011 è articolato in 3 parti:
- L'organizzazione a rete della sanità ligure
- Gli obiettivi strategici
- La normativa di riferimento
La prima parte descrive i modelli di riferimento, la metodologia di lavoro che è stata, e che verrà, utilizzata dalla Regione Liguria per costruire la rete dei servizi. Si è ritenuto strategico enfatizzare l'architettura metodologica e relazionale presa a riferimento in conseguenza:
- del forte coinvolgimento che la pianificazione stessa richiede agli operatori e alle professioni del Sistema Sanitario Ligure
- dell'importanza data alle prove di efficacia
- della spinta alla cooperazione che nel sistema ogni componente deve giocare
- delle conseguenze sulla qualità dei risultati attesi
- delle conseguenze di tipo economico che la messa a rete dei servizi è destinata a produrre.
La seconda parte descrive gli obiettivi strategici e le azioni che si intendono realizzare, con tempi dati, per migliorare il servizio fornito ai cittadini. Raccoglie quindi il risultato dei documenti preliminari che hanno costituito la base condivisa sulla quale è stato elaborato il piano stesso.
La terza parte raccoglie il corpus normativo regionale di riferimento. L'attuale giunta ha modificato e integrato la normativa preesistente, colmando lacune importanti. È il caso della Legge Regionale n. 41 di "Riordino del servizio sanitario regionale", della Legge Regionale n. 12, "Promozione del sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari", e della Legge Regionale n. 7 che definisce l'ordinamento degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico non trasformati in fondazione.
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In questa sezione sono raccolti e pubblicati documenti per il governo del Servizio Sanitario Regionale prodotti dall’Agenzia. Si tratta di atti di indirizzo frutto dell’attività delle reti del Piano Sanitario Regionale o di atti istruttori prodotti dall’ARS per azioni normative del Dipartimento Salute.
Accedete invece alla sezione normativa per cercare e consultare altre norme nazionali e regionali contenute all’interno del sito.
Per consultare tutta la normativa nazionale in ambito sanitario, si rimanda al sito del Ministrero della Saute, Trova Norme Salute.
Tra i cardini sui quali si impernia l’attività istituzionale dell’Azienda Ligure Sanitaria vi è l’impegno a favorire lo sviluppo di “buone pratiche” cliniche all’interno delle Aziende del nostro Servizio Sanitario Nazionale.
In questo senso, Alisa supporta, tramite accordi programmatici, convenzioni, patrocini o con il proprio coinvolgimento diretto, tutte quelle iniziative che si pongono quale fine l’evoluzione della sanità pubblica italiana verso sempre più alti standard qualitativi.
In questa sezione sono raccolti tutti i progetti che vedono il coinvolgimento più o meno diretto di Alisa quale interlocutore privilegiato tra la programmazione regionale e la pratica clinica quotidiana.
Il sistema di sorveglianza PASSI è nato per rispondere all'esigenza di monitorare i comportamenti e gli stili di vita delle persone, per rilevare il grado di conoscenza e adesione alle offerte di prevenzione.
Attraverso una serie di interviste telefoniche effettuate direttamente dalle ASL a livello locale, si mira a cogliere l'evoluzione e gli eventuali cambiamenti nella percezione della salute e dei comportamenti a rischio nella popolazione. Grazie alle risposte dei cittadini, si ottiene così una fotografia aggiornata, capillare e continua degli stili di vita della popolazione adulta tra i 18 e i 69 anni: una raccolta di informazioni utili per la costruzione dei profili di salute e per la programmazione degli interventi di prevenzione a livello locale, nell'ottica delle strategie di sanità pubblica previste dal Piano Nazionale della Prevenzione.
La Regione Liguria, dopo una prima indagine trasversale condotta nel 2005 come progetto pilota, ha aderito al Sistema di Sorveglianza nazionale fin dalla sua istituzione sperimentale nel 2006 e ha iniziato la raccolta dati nel marzo 2007 e la prosegue tutt'oggi in maniera sistematica.
Tutte le informazioni e i documenti aggiornati sono disponibili su www.epicentro.iss.it
Documenti
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15 Gennaio 2013
Rapporto "Guadagnare salute" 2008-2011 - Liguria
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03 Aprile 2019
Report PASSI 2013-2016
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03 Luglio 2012
Pagine dedicate al rischio cardiovascolare
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03 Luglio 2012
Rapporto aziendale con i dati 2007-2009
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17 Gennaio 2017
Rapporto PASSI per il periodo 2012-2015
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03 Luglio 2012
Rapporto 2007-2010 "Attività fisica"
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03 Luglio 2012
Rapporto 2007-2010 "Rischio cardiovascolare"
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03 Luglio 2012
Rapporto 2007-2010 "Situazione nutrizionale"
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03 Luglio 2012
Sintesi con i dati 2009
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03 Luglio 2012
Rapporto 2007-2008
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03 Luglio 2012
Profilo di salute della popolazione (2010)
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03 Luglio 2012
Rapporto 2007-2009 "Guadagnare Salute"
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03 Luglio 2012
Brochure Passi destinata alla popolazione
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03 Luglio 2012
Rapporto sulla sorveglianza degli anni 2007-2008 (accorpati) e 2009
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03 Luglio 2012
Versione in 8 pagine per i cittadini - report 2007
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03 Luglio 2012
Versione in 12 pagine per i direttori di struttura dell'azienda - report 2007
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03 Luglio 2012
Versione sintetica in 4 pagine per i Medici di medicina generale - report 2007
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03 Luglio 2012
Report integrale 2007
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03 Luglio 2012
Scheda fronte retro sui fattori di rischio cardiovascolare. Triennio 2007-2009
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03 Luglio 2012
Scheda aziendale sul consumo di alcol con i dati 2007-2010
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03 Luglio 2012
Scheda tematica sui fattori di rischio cardio e cerebrovascolari dedicata i cittadini